regalo (omaggio di S.V.)

Un regalo ……

Percorrevamo il lungomare camminando senza fretta. Di tanto in tanto, con le dita
sfioravo il basso muretto oltre il quale frangevano piccole onde prodotte dalle barche
in transito. Un vento leggero mi lambiva la parte alta delle gambe, ed accarezzava la
mia nudita’ esposta al suo alito. Mi aveva voluta cosi’ quella sera: depilata, senza
mutandine, con le calze di seta e ed una gonna non corta ma ampia. Ed io lo avevo
accontentato, come sempre facevo. Non era facile dirgli di no. E poi, quelle sue
proposte un po’ indecenti che riuscivano sempre a rendere reali i miei desideri, non
mi dispiacevano.
La’, dove il parco costeggia il mare ci appoggiammo al parapetto a guardare il cielo
senza luna e le luci della citta’ che si riflettevano tremolanti nello specchio nero
dell’acqua.
– Apri le gambe – mi ordino’.
– Ma ci vedranno…
– Non importa, non discutere. Aprile e basta.
Ed io lo feci. Quell’improvvisa sensazione di fresco proprio li’, pochi centimetri
sopra l’orlo della gonna, mi rese consapevole d’essere pronta a ricevere ogni carezza,
e mi sentii sciogliere dentro. Si mise dietro di me e mi avvolse con le braccia in un
gesto che, per chi ci avesse osservato distrattamente, sarebbe potuto apparire persino
innocente.
– Ti piace essere nuda, vero? – mi sussurro’ all’orecchio.
– Si’, mi fa sentire desiderabile e disinibita…
– Ti senti troia?
– Si’…
– Aprile ancora un po’…
– Che intenzioni hai? Cosa vuoi fare?
– Voglio che ti ecciti. – disse stringendosi piu’ forte contro il mio sedere, premendo il
suo membro duro sui miei glutei – Mi senti?
– Certo… come potrei non sentirti?..
– Hai voglia?
– Sono gia’ bagnata…
– Si’, lo sei – disse annusando l’aria che, in modo impercettibile, iniziava ad odorare
di me – ma non e’ il momento adesso. Prima andiamo a cena. Ho un regalo per te.
Al ristorante chiese un tavolo d’angolo piuttosto in disparte, e mi fece sedere con le
spalle rivolte alla parete cosicche’ fossi il piu’ possibile al riparo dagli sguardi della
gente. Prese poi in mano un chicco d’uva, uno di quegli acini grossi di forma
ovoidale e la buccia spessa e lucida. Lo stacco’ da un graspo riposto nel portafrutta
che adornava il tavolo ed accenno’ a metterlo in bocca, ma non lo fece.
Semplicemente, si limito’ ad appoggiarvi le labbra.
– Stasera sei bellissima, lo sai?
– Si’? – dissi lusingata.
– Vorrei che ti accarezzassi con questo… – sussurro’ porgendomi l’acino – la tovaglia
e’ lunga e nessuno ti vedra’. E poi, se anche ti vedono, che importanza ha?
Erano quelli i momenti in cui la mia sensualita’ entrava in sintonia con la sua: quando
mi faceva capire che il mondo intorno a noi non esisteva, che eravamo soltanto noi
due importanti e che ci saremmo potuti fidare l’una dell’altro fino in fondo. Come
una squadra. Intimita’, complicita’, sincerita’, lealta’, passione… quale mix poteva
essere migliore?
Guardandolo fisso negli occhi mi passai la lingua sulle labbra e, senza fretta, bagnai
quel chicco con la saliva. Poi, dopo aver dato una fugace occhiata intorno per
controllare che nessuno mi guardasse, muovendomi con lentezza portai la mano in
grembo ed iniziai a sfiorarmi una coscia, risalendo piano verso l’inguine.
– Lo stai facendo?
– Ci sto arrivando. Ecco… mi sto accarezzando…
– Com’e’? Raccontami…
– Sto salendo e scendendo piano piano…
– Bene, adesso mettilo dentro. Infilalo lentamente e spingilo.
– Lo sto facendo… – dissi sentendo che il mio corpo iniziava a reagire a quello
stimolo.
– Sta arrivando il cameriere, non muoverti. Stai ferma o capira’.
Fece l’ordinazione anche per me, mentre io in silenzio tentavo di restare fredda e
distaccata, senza riuscirci. E forse arrossii un po’ di vergogna avendo la sensazione
che il cameriere si fosse accorto di qualcosa.
– Cosa stai pensando? – mi chiese dopo che il cameriere si fu allontanato.
– Penseranno che sono una ninfomane… una troia – sussurrai.
– Non e’ quello che hai detto prima? Che ti senti troia? Che t’importa di quello che
pensano gli altri? Conta solo cio’ che pensi tu di te stessa. Il tuo corpo appartiene solo
a te, e ci fai quello che vuoi.
– Un po’ appartiene anche a te… – Dissi con un po’ di malizia, facendomi sfuggire un
leggero sarcasmo che, sapevo bene, lui non gradiva ma che talvolta mi usciva quando
volevo ristabilire quel debole equilibrio che troppo spesso pendeva dalla sua sola
parte.
– Adesso metti dentro anche questo – disse porgendomi un secondo acino,
continuando con quel suo gioco che, lo sentivo, iniziava a coinvolgermi. Presi anche
quel chicco. Lo succhiai leggermente per lubrificarlo e di nuovo finsi di mettere le
mani in grembo. Appoggiandolo al mio sesso, lo feci scivolare dentro senza fatica.
– Brava. Ora accavalla le gambe. Ti piace?
– Si’… e’ bellissimo… – risposi con voce roca – non l’avrei mai detto…
– Adesso mangiamo. In modo naturale, se ci riesci – disse con aria divertita,
conoscendo bene l’effetto che provocavano dentro di me quei chicchi d’uva.
Cercai di arrivare al termine della cena restando impassibile. Non riuscii a mangiare
molto, la mia testa era altrove. Era una situazione inusuale e la sensazione che
provavo era sublime. Non solo per il piacere fisico, in quel momento mi sentivo
oscena, senza pudore, languida, sensuale, folle, porca… e lui, conoscendomi, lo
sapeva che tutto cio’ mi mandava in estasi.
– Fammeli vedere, adesso. Tirali fuori – disse, pulendosi la bocca col tovagliolo,
quando ebbe terminato il suo piatto.
Spingendo, li estrassi piano, mordendomi le labbra e li posai sul tavolo, sulla tovaglia
bianca. Erano lucidi, ricoperti della mia rugiada trasparente e vischiosa. Lui, con
naturalezza, li prese e li mise in bocca. Prima li succhio’ assaporandoli e poi, come se
fossero stati i frutti piu’ deliziosi di questo mondo, li mangio’.
– Era questo il regalo di cui mi parlavi? – chiesi a quel punto.
– No. Tutto questo, finora, era il regalo per me. Il tuo e’ un altro. Eccolo. – disse
porgendomi un pacchetto.
Lo aprii, curiosa, e dentro vi trovai una scatolina che conteneva due sfere in lattice,
simili alle palline da ping pong ma piu’ pesanti ed unite da un cordino di seta.
– Sono le palline Ben Wa, dette impropriamente palline cinesi ma non sono originarie
della Cina – si affretto’ a spiegarmi vedendo la mia faccia un po’ stupita di fronte a
quell’insolito giocattolo – Sono conosciute anche come le palline della geisha. In
Giappone le chiamano rin no tama, campanelline tintinnanti, perche’ sono cave e
contengono un piccolo peso che, muovendosi al loro interno, le fa vibrare. Adesso
provale e dimmi se ti piacciono piu’ dell’uva…
Le portai in grembo e seguendo lo stesso rituale degli acini, muovendomi piano,
allargando le gambe, una alla volta le inserii spingendomele dentro con le dita. Ebbi
un brivido inatteso e non seppi soffocare un gemito di piacere. Lo guardai con occhi
imploranti, pregandolo di portarmi via da li’, a casa oppure giusto fuori dal locale, in
un luogo appartato dove avrei potuto avere cio’ che in quel momento volevo di piu’
ma lui, facendo finta di nulla, continuo’ a parlare. Calmo.
– Adesso credo che tu debba alzarti, andare in bagno e finire da sola. Io ti attendero’
qui. Non c’e’ fretta. Prenditi tutto il tempo che vuoi. Usa i muscoli per tenerle in
posizione, perche’ non devono caderti mentre cammini.
Mi diressi verso il bagno camminando lentamente per paura che le palline uscissero e
cadessero sul pavimento. La sensazione che mi procurava quell’oggetto estraneo che
vibrava dentro di me era qualcosa di mai provato, ed ogni movimento, anche il piu’
piccolo, aggiungeva un ulteriore stimolo a quella vibrazione facendo entrare in
risonanza tutto il mio corpo. So che avrei dovuto sentirmi in imbarazzo, non solo per
l’andatura impacciata che avevo ma per quell’odore inconfondibile di desiderio che
emanavo, pero’ in fondo che m’importava? Non dovevo preoccuparmi del giudizio
della gente. Come diceva lui, ero libera. Libera di sentirmi troia. Libera di fare col
mio corpo tutto cio’ che volevo. Libera…
E nel bagno di quel ristorante, in piedi, guardandomi allo specchio, infine venni.

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macedonia (regalo di S.B.)

Macedonia

Allora, dove ci vediamo?
In centro dai, finiamo tutti e due per la una no? Tu mi dicevi che esci dalla riunione in Corso Italia io avrò finito con un cliente in via Torino.
Ok, allora. Alla una in via Torino angolo Spadari.
Ci salutiamo, ma in realtà il mio pensiero non riesce ad allontanarsi da Giulia un solo secondo. Mi è entrata dentro in maniera prepotente.
Ci siamo visti solo due volte.
La prima per un caffè veloce che in realtà è durato un’ora, al tavolino di un bar di via Carducci a conoscerci, a raccontarci di noi, a scoprirci quasi colleghi. E poi il bacio, quel primo bacio, autentico. Promessa e minaccia di tempeste e fuochi di sant’Elmo.
La seconda, molto esplicitamente per scoparci.
Ma poi abbiamo bisogno di conoscerci, perché è chiaro per tutti e due che non sarà solo un pomeriggio.
Ma dove sei finita? Sono cinque minuti che probabilmente ti sto girando attorno.
Cretino, ti sono dietro, ti vedo.
Mi giro e la vedo, ancora più bella e luminosa di quello che ricordavo.
Giulia ha il dono di riflettere ogni raggio di luce che si posa su di lei. Minuta ma trasuda energia, dagli occhi, dai capelli, dal sorriso, dalla pelle di bambina.
Bellissima e splendente.
Le mani si sfiorano, sul marciapiede affollato e frenetico di un caldo inizio luglio.
Si sfiorano, timorosi della folla, ma dopo un attimo le dita si intrecciano, con un lampo negli occhi. Mi chino verso di lei, ma non riesco ad andare più in là di un bacio poggiato a sfiorarle l’angolo della bocca, mentre le scosto con una mano i riccioli castani dall’orecchio e le sussurro sei bellissima. E mi fa morire come sorride arricciando il naso.
Indossa un top aderente bianco, con le spalline che lasciano scoperte le spalle e il collo abbronzati. Una gonna a fiori, frusciante, al ginocchio le dà un aspetto incredibilmente sexy lasciando scoperte le gambe nude sui sandali a schiava con tacco alto.
Hai fame? Dove vuoi andare?
Non lo so, per me va bene anche passeggiare, ma con questo caldo mi sciolgo.
In effetti non ho gran fame. Strano, ma fino a un certo punto: mi fa l’effetto di concentrare tutta la mia esistenza su di lei. Erano anni che non provavo un innamoramento così feroce.
In centro a Milano non manca la quantità di offerta, ma puoi stare certo su due cose: se non stai attento a quello che mangi il mal di testa è assicurato e comunque ti avranno spennato.
Troviamo un baretto che propone insalate, della frutta già tagliata, coppe di macedonia, gelati e yogurt.
La frutta sembra fresca, tagliata da poco, ancora bella lucida e tesa. Soprattutto le albicocche, tagliate in quarti, hanno un colore e un profumo sensuale, con la buccia appena pelosa per stuzzica polpastrelli, labbra e lingua.
Giulia sceglie una macedonia con gelato, io prendo invece una coppa di albicocche e una di yogurt.
Con i vassoi in mano lascio che sia lei a scegliere il tavolino, sperando che si accorga della scala di metallo che va nella parte soppalcata del locale.
Andiamo di sopra, ti va?
Certo, vai avanti tu. E intanto non posso perdermi lo spettacolo del suo culo da urlo che si muove ondeggiando sugli scalini e dal basso si vede che comincia a scoprirsi l’interno delle cosce.
Sarà il periodo pre feriale, sarà l’ora anche non di piena affluenza, ma al piano di sopra non c’è nessuno.
Scegliamo comunque un tavolino leggermente isolato, e ci sediamo su due lati adiacenti, lei alla mia sinistra.
Buon appetito.
Ma non riesco a risponderle, mi sono trattenuto, ci siamo trattenuti fino ad adesso ed ecco che finalmente possiamo baciarci. Un bacio profondo, con le lingue bollenti che si cercano avvolgendosi e i denti che sbattono dalla foga che abbiamo entrambi. E le mani che si cercano. Con il palmo destro le strizzo la tetta fino a sentire il capezzolo che mi esplode tra le dita. Lei fa lo stesso con il mio sesso, stringendo il cazzo che sotto i pantaloni leggeri è già diventato duro e massaggiandomi forte dalla base delle palle fino alla cappella.
Dopo due minuti di questo aperitivo riusciamo a staccarci.
Buon appetito.
Cominciamo a mangiare, parlando, raccontandoci come sono andati quei giorni. Il bello con Giulia è che non sono chiacchiere vuote, per perdere tempo e riempire l’attesa tra un bacio e una sessione di sesso, no. Siamo realmente interessati l’uno all’altra.
Ma mentre parla, mentre porta il cucchiaino alla bocca non riesco a smettere di guardarla e contemplarne la bellezza.
Senza sfiorami, senza baciarmi ha il potere di farmelo venire ancora duro, basta un sorriso. Le prendo la mano destra e gliela appoggio sul pacco, per farglielo sentire, senza dire un parola.
Gli occhi furbetti e la bocca atteggiata a “O” mi fanno capire la sua sorpresa. Mi massaggia, mentre ci baciamo, ma non si ferma qui. Fa scivolare le sue dita sotto la cintura, entrano nei boxer e circondano la cappella già leggermente umida e completamente scoperta. La punta di indice e pollice fanno qualche giro, poi le tira fuori, mi guarda fisso negli occhi e si porta le dita alla bocca succhiandole adagio, prima di ricominciare a baciarmi.
Sono eccitatissimo, sento le tempie pulsare. Ho bisogno di bere un goccio d’acqua e così fa anche lei, e in questo modo riusciamo a stemperare per qualche secondo la tensione.
Respiro a fondo, e riprendiamo a mangiare, scherzare, un bacio ogni tanto. La mia mano sinistra è sulle sue ginocchia, sotto il tessuto della gonna. Gioco con il morbido delle sue cosce. La sua mano adesso è sulla mia, un po’ ad assecondarmi e un po’ a frenarmi. La sua pelle è incredibile, liscissima e curata.
Arrivo a sfiorarle gli slip e sento l’umido sui polpastrelli e comincia ad accarezzarle l’inguine mentre riprendiamo a baciarci. Non riesce a fare a meno di aprire leggermente le gambe, mentre i miei baci dietro l’orecchio le fanno chiudere gli occhi.
Le scosto lentamente gli slip per arrivare alla sua fica bagnata.
Mi guarda, selvaggia. L’occhio destro a dire cosa stai facendo, il sinistro guai a te se ti fermi.
Sono stronzo, mi fermo. La mano sinistra con cui la accarezzavo torna verso il ginocchio, sempre accarezzandola lentamente, e poi le cingo i fianchi.
Con la destra invece prendo un pezzo di albicocca e glielo porto alle labbra. Vorrebbe morderlo ma no, lo tiro indietro. Voglio che solo venga accarezzata sulla bocca, stordita dal profumo. Glielo passo avanti e indietro un po’ di volte: lingua, labbra, naso. Collo. Spalle.
Mentre la bacio lo porto giù e glielo faccio sentire sulle cosce. Giulia non resiste e ricomincia e massaggiarmi sul cazzo, durissimo, per tutta la lunghezza.
Mugoliamo entrambi di piacere, e mi piace guardarla, sempre più selvaggia, con i capelli ricci che le danno un’espressione ancora più leonina.
Ma la mano destra continua il viaggio con lo spicchio di albicocca.
Cerchi sempre più stretti si avvicinano alla fica, come uno squalo che sta per attaccare la preda ormai inerme.
La stuzzico, la accarezzo piano.
Le strofino forte il clitoride adesso, più volte. Con il pollice e con il frutto. Non saprei quale sia più turgido. Giulia è lì, rapita in estasi, la bocca schiusa e secca. La fica bagnata e schiusa. Con il dito medio la accarezzo ripetutamente dal buco del culo fino al clitoride, assaporando la sensazione che mi dà il velluto della sua peluria curata.
La penetro e il dito entra facilmente, risucchiato dalla profondità del suo sesso. Entrambi siamo oramai rapiti da quello che stiamo facendo, non sappiamo più cosa ci stia accadendo intorno.
Giulia comincia a muoversi attorno al mio dito e sotto il mio pollice che le preme il clitoride.
Allora mi fermo appena e lascio scivolare il pezzetto di albicocca verso le sue labbra spalancate, appoggiato tra clitoride e apertura.
Il contatto con il pezzetto di frutta umida le fa sfuggire un gridolino e un mugolio di piacere.
Insisto con questo movimento, mentre sento che oramai sta diventando un lago. Quando sento che sta per venire mi butto sulla sua bocca, lasciando che il suo godimento passi in un bacio dalla sua gola alla mia.
Lo sento esplodere. Nella mia pancia, sotto le mie dita.
Restiamo così per qualche secondo, fermi. Poi guardandola negli occhi persi mi stacco da lei. Prendo il pezzetto di albicocca ormai quasi irriconoscibile e lo succhio, per non perdermi un grammo dei suoi umori. E lo passo a Giulia, divertita lo bacia e lo succhia anche lei.
Lo mordo, lo mangio, è un po’ come succhiare e mordicchiare il suo clitoride.
E la bacio, ci scambiamo un bacio bollente e condividiamo quel sapore un po’ salso e un po’ dolce.
Abbiamo bisogno di stemperare la tensione infuocata, senza dire una parola prende un cucchiaino di macedonia e fa lo stesso. Divertente sentire i chicchi di uva che scoppiettano in bocca durante il bacio, sotto la lingua dell’altro.
E poi con lo yogurt.
Intingo il dito medio. Lo succhio e glielo porgo perché faccia altrettanto. Mi succhia fino in fondo, facendomi capire quale sarebbe la cura con cui si dedicherebbe al mio cazzo.
Quando è ripulito lo immergo ancora nello yogurt.
Solo che stavolta, prima di portarlo alla bocca, lo faccio scendere a sfiorarle ancora la fica. Il contatto con il fresco imprevisto la fa sobbalzare e ritirarsi indietro, salvo poi tornare ad assaporare con il clitoride il mio dito bagnato. Lo immergo ancora nella sua fica ancora aperta.
Giulia mi guarda estasiata. Sempre più bella.
Ci baciamo, teneramente, e quando porto la mia mano destra tra le nostre bocche ci guardiamo e lecchiamo entrambi il dito, così ricco di godimento.
Sospiriamo entrambi, per riprenderci e riassestarci. Tra poco dovremo uscire. Ridiamo e ci guardiamo. Le mani si cercano, e gli occhi ridono.
Giulia, sei una emozione strana, lo sai?
Lo so, un’emozione che non durerà per sempre, ma che non ti abbandonerà mai.

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castità

i miei nove mesi di castità voluta e cercata sono finiti

in una settimana ho fatto sesso tre volte e con due persone diverse, una delle quali è il mio adorato scorpione maledetto

fuori dal tunnel….

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mi fa piacere sto cazzo….

ciao cara, come va?

io ieri ho lasciato casa.

per un mese sarò custode a casa di amici in vacanza, poi mi trasferiro’ nella mia cameretta.

ti abbraccio, spero che ti faccia piacere, buona domenica

 

per la cronaca: questo è il tipo che mi ha mollato da un giorno all’altro con sms, lo scorpione n. 2, quello di “la mia coglionaggine non ha limite” ….

non sarà che il coglione è lui?????

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stronzaggine

 

perchè riesco ad essre stronza solo con chi non mi interessa?

mi martella di messaggi, mi invita ogni sera, è gentile e neppure troppo male

gli ho dato buca almeno 7 volte eppure insiste

stasera farò uno sforzo e gli concederò la mia compagnia al cinema

mi sto allenando ad essere stronza per il prossimo che mi interesserà davvero

mi sento un po’ in colpa ma, poverino, è arrivato nel momento sbagliato

sbaglio??? boh, devo pensare a me

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la santa delle cause perse

non si può certo dire che io sia credente ma oggi è la festa di S. Rita, la santa delle cause perse, dei sogni impossibili.

passando davanti al santuario, stacolmo di gente, devo confessare che un pensierino l’ho fatto…

ho esposto il mio sogno impossibile, che è appunto impossibile…

chissà …

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la mia coglionaggine non ha limite

eccomi qui di nuovo… sempre più cogliona

il mio umore in questo periodo non era dei migliori e non avevo voglia di raccontarmi le mie peripazie amorose.

comunque ho bisogno di sfogarmi e quindi eccomi qui…

il 58 enne degli ultimi post è stato messo momentaneamente in stand by per due ragioni:

1) era sposato e senza la minima intenzione di separarsi… ho desiderio di una storia vera e nonostante il buon sesso sentivo che non avrei mai avuto possibilità con lui

2) il mio scorpione 2 era tornato da me, uno degli ultimi racconti era su di lui… ci vedevamo solo ogni 15 giorni ma l’affiatamento tra noi, a letto e fuori era entusiasmante. dal punto di vista puramente sessuale nessuno mi lecca come lui, ha il cazzo più bello che abbia mai visto, e il suo corpo mi piace tutto… per non parlare della sua testa.

e lentamente ho ricominciato a sperare che le cose tra noi potessero lentamente trasformarsi…

ma un bell’uomo, libero o in procinto di esserlo, simpatico, intelligente è una preda troppo ambita, soprattutto se frequenta una scuola calcio colma di mamme assetate di esperienze risveglia eros…

scherza con una, prendi il caffè con l’altra ed ecco che ne salta fuori una più compatibile… che afferma di avere già un trombamico e di volere solo una storia leggera, poi dopo pochi giorni gira la frittata lascia l’altro e spera che lui faccia lo stesso con me…

detto fatto… lui è coinvolto, ha un bisogno d’amore e passione esasperato dalla vita di merda che ha fatto a casa e si lascia coinvolgere dal sogno di ritrovare l’amore…

non è riuscito a resistere alla passione che ci lega, abbiamo fatto l’amore in modo travolgente quasi mangiandoci, ma purtroppo sarà l’ultima volta…

dice che sarà difficile trovare con un’altra lo stesso affiatamento che ha con me, ma tant’è….

ora, cari amici miei, mi sapete spiegare dove cazzo sbaglio nel rapportarmi con voi uomini? come dice mia sorella non ve la devo dare, oppure come dice il mio amico del cuore massimo non devo più investire il mio cuore in tutte le storie che vivo?

ma se scopo con qualcuno è perchè quell’uomo mi piace, non tanto fisicamente quanto di testa… mi deve interessare prima di tutto com’è, non come lo fa… certo quello è fondamentale, ma viene dopo… ed è gioco forza che se una persona mi piace e mi prende di testa io speri che la storia si trasformi in qualcosa di più…

vabbè, in conclusione, ho ormai la patente di cogliona… mi sono innamorata di nuovo senza neanche saperlo… e sono stufa di storie senza capo nè coda…

ok… adesso chiudiamo bottega per un po’ e vediamo se un po’ di sana astinenza aiuta… si o no????

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alla faccia dell’età

beh… aveva detto che era un vecchietto, che non ce la faceva… in meno di 15 giorni mi ha scopato 4 volte.. e mica robetta da niente… almeno due ore per volta!!!

devo dire che la patatina e il clitoride si sono abituati alla grande già dalla seconda volta… e non sarebbero mai soddisfatti, io invece accuso un po’ di stanchezza, non so lui…

ieri pomeriggio ci siamo visti intorno alle 16.30, ero appena arrivata a casa, il tempo di lavarmi e suona alla porta. Vado ad aprire con solo il maglione indosso… 10 passi per arrivare in cucina e la sua mano già esplora la mia figa che si bagna subito… il desiderio reciproco è tantissimo.

ha portato due cannoli siciliani, l’idea è di fare una piccola pausa, gustarli e poi continuare a giocare ritemprati da quelle bombe caloriche, li metto in frigo e scappiamo in camera.

la prima volta mi ha detto che sono un po’ troppo irruenta, che ho bisogno di essere contenuta e ha trovato un modo molto piacecole di tenermi testa.. si sdraia sopra di me e dopo avermi penetrato mi chiude le gambe tra le sue, mi fa sentire piena, ma non mi permette di agitarmi e prendere il sopravvento, mi domina, mi dà qualche spinta potente ogni tanto, ma gli piace sentirmi godere del solo fatto di averlo dentro…

vuole godermi lentamente, vuole farmi perdere la testa poco per volta… le pareti della mia vagina si stringono, lo accolgono, lo reclamano… cerco di spingerlo sempre di più dentro di me… lui è eccitato dalla mia stessa eccitazione, dal sentirmi sempre più bagnata… godo in maniera diversa, più profonda, in un certo senso più intima.

mi bacia, mi morde collo, spalle, labbra orecchie… quando vede che non resisto più si alza e si butta col viso tra le mie gambe, mi lecca, mi morde, mi penetra con la lingua, mi alza le gambe fin sopra le spalle, mi lecca il culo, le cosce, mi morde il clitoride… inutile dirlo, vengo alla grande, ma proprio tanto!

ho voglia di leccarlo ma con lui non riesco a prendere il comando, mi gira di fianco, una gamba davanti e una dietro alla sua schiena e mi entra dentro di colpo… è questa alternanza di passione sfrenata e di dolcezza che mi fa impazzire, un colpo potente, poi piano piano, poi di nuovo forte… è bello essere in sua balia…

si ferma e ne approfitto per accoccolarmi accanto a lui, le gambe verso la sua testa e la mia bocca finalmente sul suo cazzo duro come marmo. Vorrei leccarlo come si deve ma comincia a masturbarmi, due dita dentro me… la prima volta gli ho detto che, a volte, quando sono veramente fuori e quando mi si tocca in un certo modo, mi capita di squirtare… beh.. lui me lo ha fatto fare tutte le volte, la volta scorsa addirittura il mio getto gli è arrivato fin sul petto, pe la prima volta non è stato semplicemete un flusso ma proprio un getto potente ed incontrollato.

così anche questa volta si mette all’opera e con l’abilità di un ginecologo mi esplora, mi tocca, spinge e mi fa allagare l’asciugamano che avevo preparato accanto al letto. Credo di non aver mai perso così tanti liquidi come in queste quattro volte con lui… sembro un fiume in piena, non riesco neppure a capire come sia possibile che nel momento in cui credo di aver finito energie e liquidi invece la cosa riprenda con la stessa intensità… ho voglia di farmi fare tutto da lui, ma non è solo questo, sento affinità, piacere anche nello stare solo abbracciata.

riesco ad impossessarmi del suo cazzo, lo mordo, lo lecco, lo ingoio fino in fondo, me lo struscio sul viso, lo bacio… gli piace, tanto.

lecco anche le palle, poi mi avvicino al buco del culo, lui alza i fianchi, mi si offre completamente, lo lecco, lo esploro, lo penetro con la lingua, poi lentamente alla lingua sostituisco un dito e torno e prenderlo in bocca. I movimenti sempre più profondi, il dito che preme sulle pareti, che gira in tondo… alzo lo sguardo, vedo quanto gli piace e mi eccito ancora di più… non resisto mollo tutto, gli salgo sopra me me lo infilo dentro…

com’è bello senntirsi così piena, baciarsi, scopare, abbracciarsi, strusciarsi, mordersi… stringere le gambe e non volerlo mollare più… starei così per ore

sono già le 18.15… i cannoli dimenticati nel frigo

non so quante altre posizioni proviamo, ma non per voler dimostrare di essere ginnasti del sesso, solo per provare sensazioni diverse, nuove… mi vuole, mi vuole sentire in ogni modo e questo mi eccita e a lui eccita il mio essere così bagnata e pronta, i miei orgasmi senza fine, uno dietro all’altro, mi dice che forse a 58 anni ha trovato la donna per lui.

mi sposta sul bordo del letto, mi spinge la schiena verso in basso, in ginocchio, lui si piazza dietro di me, in piedi e in un colpo solo mi infila il cazzo dentro, un colpo che mi fa esplodere di piacere, poi spinge, e io spingo verso di lui… piano … lentamente poi sempre più forte e veniamo, veniamo insieme…

poi sotto le coperte, abbracciati, a parlare e ridere…

 

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mr. kamasutra

mi ha rivoltato come un  calzino.

lo conosco da quarantanni ma non eravamo mai andati oltre una semplice amicizia.  E’ bastata una mia foto un po’ sexi pubblicata su fb per risvegliare il suo interesse e scatenare la nostra libido.

ieri pomeriggio è venuto a casa mia con tre violette e una bottiglia di ferrari maximum. ha comiciato subito a baciarmi e ad esplorare ogni parte del mio corpo. mani e lingua in ogni dove.

non sono nemmeno riuscita ad arrivare in camera, mi ha spogliato in sala, sul divano, in due minuti ero nuda tra le sue mani, la sua testa tra le mie gambe, mi ha leccato e morso con passione, mi ha fatto venire subito, non riuscivo a staccare la sua testa dalla mia figa, urlavo di piacere e dolore, il mio povero clito era tra i suoi denti, godevo e soffrivo ma non riuscivo a smettere.

faticosamente sono riuscita a trascinarlo in camera. si è spogliato e mi ha offerto la visione del suo corpo, 58 anni molto ben portati, un culo d’acciaio, addominali, belle spalle, un cazzo ben messo, non bello come quello dello scorpione 2 ma comunque grande, duro e con una buona circonferenza. Non sono riuscita a leccarlo, mi ha fatto sdraiare e ha continuato a giocare su di me…

mi passava la cappella sulla figa, mi faceva morire di voglia di sentirlo dentro… ai miei tentavi di farlo entrare opponeva un netto rifiuto, voglio fare con calma, voglio esplorarti bene, scoprirti. Morsi, baci, leccate, carezze….

finalmente si piazza in ginocchio tra le mie gambe, mi alza le gambe sulle sue spalle e con un colpo solo entra dentro! una scossa elettrica percorre il mio corpo, spinge con passione, mi stringe i fianchi, mi scopa con violenza.

mi gira di schiena, mi trascina sul bordo del letto, scende, mi allarga le gambe e mi prende a pecorina. Entra ed esce, ogni colpo è come il primo, emozionante ed eccitante da morire, alterna movimenti veloci ad altri lentissimi, allunga le mani e mi massaggia il clitoride… hai un clitoride bellissimo, senti com’è duro… si, duro e dolorante, il suo tocco è rude e dolce alternativamente… un orgasmo dietro l’altro, non riesco a fermarmi.

si ferma e siede sul letto, mi fa sedere sulle sue gambe e mi prende di nuovo, lo sento fino in fondo, le sue spinte e le mie si alternano…

eccitato dai miei orgasmi viene… e si lamenta perchè avrebbe voluto giocare più a lungo.

ma bastano pochi minuti di coccole e riprende e mi gira di schena, una mano sulla figa, ancora sul clitoride, si sdraia sulla mia schiena e mi prende infilandosi tra le mie gambe strette dalle sue… mamma mia, quanto tempo che non scopavo in questa posizione, non mi ricordavo quanto mi piacesse… per 10 aminuti almeno continua a torturarmi così, il clitoride ormai è gonfio, espode di piacere e dolore, la figa sembra che non ne abbia mai abbastanza, non so più dove aggrapparmi, alla testiera, ai cuscini, alle lenzuola…

poi si inginocchia tra le mie gambe e continua a scoparmi… giuro, non so quante volte sono venuta… il clitoride ormai è fuori uso, mi brucia, non riesco più a sopportare il tocco diretto allora lo massaggia stringendo le grandi labbra.. e mi monta … colpi su colpi senza tregua… io credo di impazzire dal piacere, sono un lago, i miei umori scorrono sulle mia gambe, sulle sue, sulle lenzuola…

quasi quasi spero venga di nuovo, ma si ferma, e ne approfitto per leccarlo un po’… gli piace come lo faccio, mi spinge la testa, mi prende per i capelli, mi spinge il viso tra le sue gambe, mi lecco le dita e gli infilo l’indice nel culo, gradisce… oh se gradisce… un po’ di tregua per la mia povera patatina…

illusa… si sdraia e mi fa sdraiare con le gambe verso il suo viso, mi tira verso di lui e mi impala di nuovo… tira le mie gambe e mi spinge a muovermi così… lo prendo in giro, gli dico che ne conosce più del kamasutra…

ride e si alza, si piazza tra le mie gambe, alza le mie fin dietro la mia testa, mi sa che dovrò andare un po’ di più in palestra, gli offro la visione del mio culo e della mia figa arrossata, non ha pietà di me, entra di nuovo, si inginocchia e spinge forte, sembra voglia perdersi dentro di me, così lo sento tantissimo, la sua cappella preme contro le pareti della mia figa… penso ora viene…

invece no, mi fa girare di schiena, mi prende di nuovo a pecorina, in piedi al bordo del letto… giuro, era tanto che sognavo un uomo che mi facesse sentire la sua bambola gonfiabile, mi piace essere attiva ma ogni tanto voglio essere dominata… ne avevo davvero bisogno

poi mi spinge leggermente più avanti, sale anche lui e in ginocchio mi spinge con la schiena ancora più in basso, e mi infila di nuovo il cazzo dentro, spinge, forte e poi lentissimamente entra ed esce, mi sente mugolare coma una pazza e finalmente viene di nuovo…

spossati ci sdraiamo… ci baciamo, accarezziamo, chiacchieriamo…

una mezz’oretta di riposo, poi comincia ad accarezzarmi il capezzolo, lentamente, ci gioca, ma a me la cosa eccita… più scopo più ne ho voglia… sento che mi sto inumidendo, il mio respiro si fa accellerato, lui se ne accorge e allora smette… basta, mi dice, non ci riesco… sentilo, è morbido, rilassato…

ma appena lo tocco da segni vita… lui per calmarmi mi infila due dita nella figa, senza sapere che è proprio quello che voglio, mi esplora e trova il punto che mi scatena lo squirt… oddio, vengo, e vengo alla grande e la mia voglia torna prepotente come prima…

comincio a mordicchiargli le spalle, poi lecco il collo, mordo il lobo… sei una stronza, mi dice…

dai, te ne do ancora un pochino poi ceniamo… mi fa sdraiare di schiena, e di nuovo mi prende come si è accorto che mi piace tanto… mi sembra che il mio corpo non risponda più di me, mi infila le dita in bocca, le mordo le lecco, mi tapppa la bocca, mi tira i capelli… potrei scopare così fino a domani… peccato per il clitoride inutilizzabile…

mi fa mettere sopra di lui, una gamba di lato e una in mezzo alle sue, e mi prende per i fianchi… guida i miei movimenti, poi il mio corpo prende il via e i miei movimenti si fanno più convulsi, godo, godo ancora…

mi dice sei grande, ho un po’ di esperienza e ti assicuro che sei grande davvero… lo bacio, lo lecco, e intanto mi muovo ancora… ora lentamente…

ora basta, ancora un pochino poi a tavola… mi sfila dal suo cazzo e si mette dietro di me di nuovo, sembra mi voglia punire, entra violentemente… vuole farmi godere ancora per darmi l’ultimo contentino… e invece, sorpresa, viene lui, di nuovo… no, non ci credo, non mi succede da quando avevo vent’anni e mi è successo con tre donne diverse lo stesso giorno…

so soddisfazioni….

ore 19.30, tre ore e mezzo volate… 5 minuti per riprendere fiato… poi ci alziamo, vado in bagno a lavarmi e a fare pipì… quasi urlo dal dolore… sono riuscita a lavarmi solo spruzzando l’acqua gelata… e questa mattina ancora mi fa male… ma erano mesi che sognavo un rapporto così intenso, un rapporto che mi lasciasse soddisfatta e con figa dolorante.

questa mattina è passato dall’ufficio e mi ha offerto un caffè… all’inizio ha fatto il ritroso, ho 58 anni, mi hai spompato.. non so quando riuscirò di nuovo

poi poco fa un sms: ho già voglia di te!!!

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e chi sarà….

Arriva a casa mia alle 19.00, ho tanta voglia, ci siamo scambiati foto
>hard e promesse di passione per tutta la settimana, non vedo l’ora di
>sentire di nuovo il suo bel cazzo dentro di me, la sua lingua che
>esplora la mia figa.
>Appena entra cominciamo a baciarci, mi bagno subito, sento il
>desiderio pulsare in modo indecente, il suo cazzo è già duro dentro i
>pantaloni… non posso resistere a lungo.
>Mi propone di fumare una sigaretta, devo calmarmi per non bruciare le
>tappe, abbiamo alcune ore a disposizione… posso resistere!!!
>Ci spostiamo in cucina, mi racconta come va la sua vita, mi piace ascoltarlo, intanto guardo le sue mani,
>il suo viso un po’ stanco, le occhiaie…penso a come farlo rilassare
>per godere appieno della sua compagnia. Ricominciamo a baciarci, la
>sua mano si infila sotto la gonna nera, sfiora il bordo delle calze,
>esplora il mio reggicalze, si infila sotto al perizoma e trova la mia
>figa umida e pronta ad accogliere le sue dita.. mi masturba
>dolcemente… poi i miei respiri si fanno più frequenti e anche la sua
>voglia aumenta… il tocco si fa più insistente, entra dentro di me con
>maestria e mentre lo bacio vengo… i miei umori scorrono tra le sue
>dita.
>Impaziente gli slaccio i pantaloni e il suo meraviglioso cazzo è
>finalmente nelle mie mani… mi piego e lo prendo in bocca… che buono
>che è!!!!
>Mentre lui va in bagno mi sposto in camera e mi spoglio, mi sono
>vestita con attenzione, sottoveste di tulle, push up, perizoma,
>stringivita con reggicalze, calze velate e tacchi…
>Entra in camera e mi ammira… mi chiede di girarmi, gli offro la vista
>del mio culo, ancora non abbiamo fatto sesso anale, il suo cazzo è
>grande, temo di soffrire un po’ ma ho voglia di donargli tutto il mio
>corpo… Lo spoglio con impazienza ma non riesco a resistere al
>desiderio di prenderlo in bocca… mi piace, mi eccita sentire che
>apprezza il caldo della mia lingua su di lui… mi dice levati tutto,
>tieni le calze, mi piacciono…
>Ubbidiente mi spoglio e mi sdraio sul letto pronta ad accoglierlo,
>pronta a perdermi nel piacere che mi offrirà…
>Nudo è uno spettacolo, il suo bel corpo dorato mi eccita ancora di
>più… e il suo cazzo che guarda alto e rigido verso di me è un richiamo
>irresistibile…
>Si sdraia tra le mie gambe, me le allarga e infila il suo viso tra le
>cosce… mi guarda negli occhi e poi comincia a leccarmi… la lingua
>scorre lungo il pube, mi sono depilata totalmente, la mia figa gli
>piace così, liscia e morbida, senza alcun impedimento… la lingua mi
>esplora, dal buco del culo al clitoride… il piacere aumenta
>lentamente… sale sale sempre più, alzo i fianchi per offrigli tutta la
>mia femminilità, e lui la prende, la fa sua con destrezza… mi lecca,
>mi morde, mi fa godere… vengo, vengo tantissimo, un orgasmo lungo e
>sconvolgente
>Si stacca e si inginocchia tra le mie gambe, mi fa girare a pecorina e
>poi mi lecca di nuovo… che voglia ho di sentirlo dentro di me, nella
>figa, nel culo, in bocca…
>E mi prende così. Il suo cazzo entra in me… come mi riempie bene, ogni
>millimetro della mia figa è colmo… ogni millimetro vibra di piacere…
>scopami, prendimi, riempimi…
>Ogni suo colpo sembra portarmi all’estasi ma cerco di resistere,
>voglio sentirlo ancora dentro, voglio che duri tanto, voglio morire di
>piacere…
>Mi gira di nuovo, voglio sentirmi sua anche in questo, nel farmi
>muovere come desidera, voglio passione al 100%…
>Mi lecca di nuovo e il mio clitoride è così gonfio e duro che basta
>sfiorarlo con la lingua per farmi godere, il mento preme sulla vagina,
>la lingua esplora le labbra, si insinua tra di loro, le studia, le
>percorre tutte, il naso preme sul clitoride… poi lo lecca lo morde e
>il mio orgasmo esplode sul suo viso… e finalmente mi scopa così,
>permettendomi di vedere il suo torace scolpito, i bicipiti torniti, il
>viso finalmente rilassato nel piacere, e il cazzo che entra e esce da
>me… sempre più lucido di umori…
>Veniamo insieme, il suo seme dentro di me, e lui che spinge ancora
>fino a donarmi un orgasmo, completo e totale…lo vedo entrare ed
>uscire… i nostri umori mescolati… e siamo solo all’inizio della
>serata…

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